Qualche consiglio sul primo telescopio

E’ la domanda più classica di tutte, che mi viene fatta spesso. Invece di rispondere privatamente uno per uno ripetendo, alla fine, sempre gli stessi concetti, ecco qua qualche consiglio spicciolo per acquistare un telescopio.

Il primo consiglio è di essere consapevoli. Acquistare un telescopio è solo il coronamento di un percorso di apprendimento del cielo che deve essere già stato fatto. Sappiamo riconoscere le costellazioni? Sappiamo cosa aspettarci dall’osservazione al telescopio? Abbiamo già usato un binocolo? Se la risposta è no, allora facciamo un passo indietro necessario per evitarci cocenti delusioni. Acquistiamo delle carte celesti, o scarichiamoci qualche app di simulazione del cielo, cominciamo a riconoscere le costellazioni, la stella polare, a capire come si muove il cielo. Acquistiamo un binocolo astronomico, magari un 10X50, e iniziamo a fare pratica con questo, perché le cose che potremo vedere saranno molte e già spettacolari. Frequentiamo un’associazione astrofili, che ci farà provare diversi ottimi telescopi e alla fine saremo pronti per il grande salto.

Approfondiremo questi singoli argomenti (il cielo a occhio nudo e con un binocolo) in altri post, perché qui assumiamo che il cielo lo conosciamo e siamo in grado di fare una scelta consapevole.

Ci sono delle domande che dobbiamo porci per acquistare il primo telescopio, con la consapevolezza che non esiste lo strumento ideale che faccia tutto in modo perfetto:

  • Quanto sono disposto a spendere? Un telescopio è uno strumento di precisione, non un giocatolo, che quindi ha un costo. Se siamo disposti a spendere diverse centinaia di euro per uno smartphone che dovrà essere sostituito dopo un paio d’anni, perché non spendere qualche centinaio di euro almeno per il primo telescopio che può durare una vita? Uno smartphone per andare su Facebook merita davvero un budget maggiore di un telescopio che ci farà esplorare l’Universo? Detto questo, il budget minimo dovrebbe essere sui 200-300 euro. Sotto questa cifra compreremo solo dei costosi giocattoli;
  • Da dove osservo? Molti oggetti celesti hanno bisogno di cieli scuri. Se ci troviamo in città non potremo mai sperare di osservare galassie, nebulose e ammassi stellari in modo soddisfacente, quindi sarà inutile comprare un telescopio ingombrante e in teoria potente, quando la grande luce della città non ce lo farà mai usare bene;
  • Cosa voglio osservare principalmente? Pianeti e Luna, magari anche qualche ammasso stellare, oppure oggetti del cielo profondo come galassie e nebulose?
  • Devo spostarmi per cercare un cielo scuro? Se sì, allora meglio non comprare un telescopio lungo più di un metro che non entra nella nostra utilitaria;
  • Vorrei fare delle foto serie in futuro, al di là di qualche scatto alla Luna?

Quante domande! Nessuna paura, adesso facciamo chiarezza, magari iniziando con qualche consiglio utile:

  1. Se il budget è limitato a poche centinaia di euro, meglio non scegliere un telescopio computerizzato perché per mantenere basso il prezzo bisogna sacrificare la potenza ottica. E cosa ce ne facciamo di un’elettronica che trova gli oggetti, se poi il telescopio non ce li fa vedere? In altre parole: se la coperta è corta meglio dare spazio al diametro e meno all’elettronica. In ballo ci sono centinaia di euro di differenza tra uno strumento “manuale” e uno stesso dotato di elettronica, che però hanno la stessa “potenza”;
  2. Il mercato propone strumenti già pronti, qundi equipaggiati di treppiede, montatura e telescopio, ma questo non toglie che noi possiamo creare lo strumento che vogliamo acquistando a parte montatura e tubo ottico.
  3. Per fare fotografia astronomica attraverso il telescopio serve necessariamente una montatura equatoriale che spesso costa molto più del telescopio stesso. Le montature equatoriali che equipaggiano gli strumenti di piccolo diametro saranno adeguate per fare qualche scatto ai pianeti attraverso lo strumento o per fare foto a grande campo senza usare il telescopio, a patto di motorizzarle in ascensione retta. Non serve il puntamento automatico e non bisogna usare montature altazimutali. Non acquistiamo quindi il primo telescopio sperando di poterci fare splendidi scatti a nebulose e galassie, ma al limite solo per iniziare a imparare i rudimenti della fotografia astronomica, che rappresenta uno step successivo e molto più costoso.

Bene, adesso passiamo ai consigli più mirati, tenendo presente che queste sono indicazioni di massima e fatte sulla base della mia esperienza.

    Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti

Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti

Per osservare pianeti e Luna, anche da cieli non bui come quelli di città e pianura, e magari avere la possibilità, in futuro, di fare qualche foto, ci serve un telescopio su montatura equatoriale. Lo strumento ideale è un rifrattore acromatico o un Mak da 90 mm (meglio 127 ma saliamo di budget) su una montatura equatoriale almeno EQ3-EQ3.2 (o NEQ3). Questa configurazione sarà poi personalizzabile in futuro. Si potrà scegliere di cambiare il tubo ottico con uno più potente, visto che una EQ3 può reggere bene, in visuale, anche strumenti più potenti come il classico C8, uno Schmidt-Cassegrain popolarissimo. Si potrà scegliere di aggiungere la motorizzazione e persino un GOTO (puntamento automatico). La montatura, poi, potrà essere usata anche come base per fare fotografia astronomica con obiettivi fino a 300 mm di focale o piccoli telescopi da 60-70 mm di diametro, dotandola anche solo di un semplice motorino, molto più economico del GOTO.

Per capire la differenza tra uno sturmento con elettronica e uno della stessa “potenza” ma senza elettronica, qui c’è un rifrattore da 90 mm manuale su una piccola montatura equatoriale che potrà essere motorizzata per pochi euro, mentre qui c’è uno strumento di uguale potenza su una montatura altazimutale computerizzata: potenza uguale ma al costo di 200 euro in più e senza la versatilità di una piccola montatura equatoriale (che ad esempio potrà essere usata come astroinseguitore per fare foto a grande campo togliendo il telescopio). Da tenere in mente che se osserviamo dalla città ci potremo dedicare solo a Luna, pianeti e qualche stella doppia: tutti oggetti molto facili da trovare a mano attraverso il cercatore.

 

Newton GSO da 150 mm su montatura EQ3 manuale: un ottimo inizio per il profondo cielo, con uno sguardo alla fotografia astronomica (non attraverso lo strumento!)

Newton GSO da 150 mm su montatura EQ3 manuale: un ottimo inizio per il profondo cielo.

Se abitiamo sotto cieli molto scuri e/o abbiamo la possibilità, nonché l’intenzione, di trasferirci verso le Alpi o gli Appennini per fare osservazioni degli oggetti del cielo profondo, senza precluderci la possibilità di imparare a fare qualche foto, allora strumenti da 90-100 mm ci staranno stretti perché nebulose e galassie vogliono grandi diametri. In questo caso la configurazione ideale sarebbe quella di un telescopio newtoniano da 150 mm, proprio su montatura EQ3. Difficile salire con il diametro mantenendo la configurazione Newton, perché servirebbe una montatura più robusta, quindi costosa. In alternativa, però, uno Schmidt-Cassegrain da 150-200 mm, sulla stessa montatura, potrebbe essere un setup leggero e tuttofare, adatto sia per la città che per i cieli scuri. Il problema? Che costa più di un semplice Newton da 15 cm di diametro. In questi casi il puntamento automatico potrebbe essere utile per trovare con rapidità gli oggetti celesti. Se non vogliamo rinunciarci dobbiamo aggiongere i soliti 200-300 euro, a parità di diametro dello strumento e di montatura.

 

 

 

    Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.

Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.

Se disponiamo di cieli scuri e non siamo interessati alla fotografia a lunga posa, ma magari ci accontenteremo di qualche scatto alla Luna, allora via la montatura equatoriale, che spesso costa più del telescopio vero e proprio, e dirigiamoci verso le configurazioni Dobson: in pratica un tubo ottico in configurazione Newton (la più economica) che poggia su una spartana base in legno. Non potremo motorizzarla (almeno non con poco denaro) e non ci permetterà mai di fare foto a lunga posa come una montatura equatoriale (neanche se la motorizziamo!) ma per lo stesso costo avremo a disposizione uno strumento molto più potente dal punto di vista ottico. In questo caso un Dobson da 200 mm di diametro è uno strumento che sotto un cielo scuro ci farà già vedere cose meravigliose. Se vogliamo spendere meno possiamo considerare il fratello minore da 150 mm. Meglio non esagerare con il diametro oltre questo valore perché aumenterà il peso, l’ingombro e la difficoltà di gestire un telescopio alto quasi quanto noi.

 

Se siamo già determinati e vogliamo fare un acquisto una volta per tutte, allora le possibilità sono due:

  • Montatura HEQ5, EQ6 o equivalenti Ioptron e Celestron, con GOTO, e uno Schmidt-Cassegrain da 200 mm (il classico C8, ad esempio) se vogliamo fare fotografie e buone osservazioni sia dei pianeti che del profondo cielo;
  • Dobson da 10-12 pollici, di qualsiasi marca, eventualmente con GOTO, ma solo se potremo sfruttarlo sotto cieli scuri (e se riusciamo a trasportarlo!), se siamo interessati solo all’osservazione. Avere a disposizione uno strumento da più di 20 cm per fare osservazioni del cielo profondo ha senso solo se lo potremo portare sotto cieli non compromessi dall’inquinamento luminoso.

 

Qualsiasi sarà la vostra scelta, ricordate un paio di cose:

Il nuovo TSED70Q

Con piacere vi presento il nuovo quadrupletto da 70mm, 474mm di lunghezza focale e correttore al lantanio per un’alta correzione dei colori. Come potete vedere dalle foto il TSED70Q presenta un’incisione e una correzione dell’aberrazione cromatica che non hanno niente da invidiare a strumenti più costosi. Inoltre è corretto totalmente per il campo APS-C e sul full frame offre delle prestazioni di tutto rispetto: un fantastico compagno di viaggio!

Ho avuto modo di testare questo strumento in via preliminare sia in ambito fotografico (poco per via del maltempo) che visuale. Il lantanio usato fornisce una correzione che è intermedia tra un FPL-51 e un FPL-53, però riducendo notevolmente i costi in fase di produzione rispetto a quest’ultima. Sicuramente bene dato che lo strumento viene offerto al pubblico ad un prezzo di 549€ (ricordo che è spianato, senza spianatore costerebbe ancora meno), ma la domanda è: qual’è la resa cromatica?

Nella mia esperienza il peggior test per verificare il cromatismo è osservare ad alti ingrandimenti oggetti metallici come le antenne televisive durante il giorno. La luce incidente e i riflessi sul metallo sono davvero un duro banco di prova. Lo strumento di riferimento è stato il TSAPO804, il tripletto da 80mm in FPL-53, l’80ino più corretto che mi sia mai capitato tra le mani a quest’oggi. Come potete poi vedere dalla fotografia sottostante, il residuo cromatico è pressochè nullo, il che è una buona cosa perchè nell’osservazione notturna diventa impercettibile per oltre il 95% dei casi. Il cromatismo poi si è rivelato essere soprattutto fuori asse, quindi davvero debole. Ovviamente il TSAPO804, come al solito, restituiva immagini assolutamente da manuale. La tonalità delle immagini è neutra, non ho notato dominanti cromatiche azzurre o giallastre. Nel normale uso come potente cannocchiale per vedere i panorami, il cromatismo è assente. Nell’uso notturno ho verificato come la Luna, usando degli ottimi oculari ortoscopici come i Kasai, non mostrava cromatismo lungo il bordo. L’incisione era ottima, i particolari forniti erano in linea con quelli consentiti dall’apertura. Ho sbirciato anche Giove, che mostrata le  principali strutture nuvolose. La correzione del campo si è rivelata superiore a quella del famoso quadrupletto TS 65Q, il 70Q è anche pienamente usabile come teleobiettivo di qualità. Adesso sono in attesa di provarlo sugli oggetti estesi del cielo estivo dal Rifugio Scarpa dove sono solito scappare per le mie scorribande montane, in particolare voglio usare i miei Speer Waler da 82° per godere di ampie visioni con stelle puntiformi da bordo a bordo…appena avrò novità le troverete su questo blog!

Il prossimo test sarà sul TS100QAPO, quadrupletto in FPL-53 di gran pregio, il naturale fratello maggiore del TSED70Q, a presto!

Il vostro tecnico per l’Italia, Riccardo

foto: antenna televisiva ripresa al fuoco diretto con una Canon 6D. La vignettatura è normale dato il focheggiatore da 2″, il cromatismo è pressochè assente. (click per accedere alla versione full res)

luna: ripresa al fuoco diretto con una Canon 6d, crop centale e nessuna elaborazione, leggermente sovraepsosta per mostrare l’assenza di cromastismo

foto: pleiadi, canon 6D, 30s. La correzione è molto buona anche sull’impegnativo formato full frame. Il prima possibile farò delle foto a lunga posa e le pubblicherò, sia con una 550D modificata che con la 6D. (click per accedere alla versione full res)

Alcune foto del nostro cliente Davide Da Col,  sempre con il TSED70Q e una reflex Pentax al fuoco diretto

Quale primo telescopio per un giovane appassionato?

Ci sono passato in prima persona quando a 10 anni, senza sapere nulla dell’astronomia ma già stregato dalla vista dei crateri lunari con un binocolo, chiesi con insistenza un telescopio ai miei genitori, che non sapevano come muoversi e poi non sapevano aiutarmi nel farlo funzionare.

La voglia di esplorare il cielo e la curiosità per l’astronomia e per la bellezza di quella cupola cristallina sopra le nostre teste, nascono spesso proprio tra i 7 e i 13 anni, ma questa è un’età che non consente di effettuare una scelta e un successivo percorso in modo indipendente dal parere e dall’aiuto dei genitori, che spesso si ritrovano a navigare disperati su internet alla ricerca di uno strumento da regalare al proprio figlio.

Niente paura, cerchiamo di fare chiarezza in questo post.

Intanto diciamo subito che il vostro aiuto, cari genitori, sarà fondamentale sia per la giusta scelta che per l’eventuale proseguimento della passione, quindi anche voi dovrete diventare degli astrofili con un corso accelerato.

Lo strumento da regalare a un giovane appassionato non dovrebbe essere troppo costoso, ma neanche tanto economico da risultare inutilizzabile. La mia regola è semplice: pensate a uno smartphone da regalare a vostro figlio e sostituitelo con un telescopio, senza togliere né aggiungere denaro: non ve ne pentirete e non se ne pentirà neanche lui, se gli farete capire bene il valore dell’oggetto che gli state regalando.

Con questa regola il budget minimo si aggira attorno ai 100 euro (forse anche meno) e non supera i 300: un telescopio di costo maggiore non sarà sfruttato a dovere, anzi, potrebbe rivelarsi un problema. Non considerate il puntamento automatico ma puntate tutto sull’esplorazione, sul fatto che la ricerca a mano degli oggetti fa parte integrante del gioco ed è molto istruttiva, sia per voi che per vostro figlio.

Un telescopio ideale è uno strumento leggero, di buona qualità ottica, non ingombrante e difficile da rompere. Sotto questo punto di vista un rifrattore è probabilmente l’ideale.

 

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Io e il mio primo telescopio: un rifrattore acromatico da 80 mm di diametro su montatura altazimutale

 

Ho iniziato con un rifrattore da 80 mm, tanti anni fa e ancora oggi mi sento di consigliarlo. Lo starscope 80/900 di TS potrebbe essere il compromesso giusto tra potenza, trasportabilità, qualità ottica, facilità d’uso e prezzo. La montatura equatoriale dovrà essere stazionata ma garantirà poi la possibilità di seguire bene le stelle, di inserire un eventuale motorino per l’inseguimento degli oggetti e potrà persino essere usata più avanti per farci anche qualche scatto fotografico. Con questa configurazione ho fatto splendide osservazioni e persino delle fotografie ai pianeti, alla Luna e a molte costellazioni dai 10 ai 17 anni.

Se il budget è più basso, lo strumento minimo è rappresentato dallo Starscope 767, un telescopio Newtoniano da 76 mm di diametro. Il prezzo è alla portata di tutti ed è forse più facile da usare per i più giovani, perché non ha quella strana montatura equatoriale ma un più tradizionale treppiede, detto anche montatura altazimutale. Attenzione, però, perché la potenza ottica, così come la versatilità, sono inferiori alla configurazione costituita dal rifrattore sopra citato.

 

Tipici telescopi per giovani astrofili: a sinistra un versatile rifrattore da 80 mm su montatura equatoriale, a destra un più economico riflettore Newton su montatura altazimutale

Tipici telescopi per giovani astrofili: a sinistra un versatile rifrattore da 80 mm su montatura equatoriale, a destra un più economico riflettore Newton su montatura altazimutale

 

In entrambi i casi questi strumenti non richiedono molta manutenzione e sono molto adatti per osservare Luna, pianeti, ammassi stellari e qualche brillante nebulosa. Per andare più in profondità servirebbe uno strumento più potente e un cielo molto scuro, ma posso parlare per esperienza diretta: vostro figlio, se ben motivato e aiutato, non sentirà il bisogno di cambiare telescopio per molti anni. Io ho osservato Giove e mi sono divertito nel disegnare le sue struttura atmosferiche e la danza dei 4 principali satelliti per oltre due anni, senza sentire il bisogno di osservare altro!

Un ultimo consiglio: non affidatevi a siti generalisti, guardando solo il prezzo. Alcuni telescopi venduti negli enormi market virtuali, dal prezzo accattivante, sono di fatto dei fondi di bottiglia. In generale evitate sempre quegli annunci in cui si pubblicizza la vendita di un “telescopio professionale”. Il telescopi professionali sono più grossi di una casa a due piani e di certo non si vendono a 100 euro. Chiunque dica il contrario è da guardare con sospetto!