ASI 178MMC – test

Da quando sono arrivate sul mercato mi hanno incuriosito moltissimo, specie per i sensori CMOS retroilluminati Starvis di nuova generazione, che puntano molto su pixel piccoli (fantastici per i rifrattori a corta focale e per i sistemi hyperstar) offrendo anche una dimensione in mpx più che adeguata, senza dimenticare una Q.E. che mediamente si attesta tra il 70 e 80%. Le Asi si sono guadagnate con merito la fama di ottime camere planetarie, ma come andranno questi sensori e l’elettronica abbinata, nelle riprese deep? Il mio dubbio principale è riguardo il fatto se si riesce ad ottenere un light frame, dopo la calibrazione, che sia elaborabile in modo similare a quelli ottenuti dalle CCD classiche.

Le Asi raffreddate sono raffreddate con ventola e cella di Peltier che offre un delta di raffreddamento di circa -35° rispetto alla T ambiente. Quindi la capacità di raffreddamento c’è, ma…il sensore come va, se raffreddato?

In questo test mi sono divertito (ho iniziato per la verità..) con una ASI 178 MMC, che secondo me è una camera molto appetibile, perchè per meno di 1000€ offre una elevata Q.E. (non è dichiarata, ma stimanta intorno al 75% a 550nm), ben 6.4 mpx e sopratutto sono sufficienti i filtri da 31,8mm, molto più economici di quelli da 2″. Sulla carta, sembrerebbe un’ottima camera per chi non ha il budget per arrivare a CCD più blasonate.

http://www.teleskop-express.it/ccd-deep-sky/2006-asi-178-mmc-zwoptical.html

Per iniziare a saggiare il sensore, ho ripreso bias, dark da 5-10-15 minuti, per poi approciarmi su M27, non tanto alta in Ottobre, dal centro del mio paese, Montebelluna, noto per riuscire ad offrire un IL simile a Milano nonostante ci siano circa 2 milioni di abitanti in meno..non male!

bias

bias

 

 

 

 

 

 

 

dark, 5 minuti , sensore a -25°

dark-5min

 

 

 

 

 

 

 

dark, 10 minuti, sensore a -25°

dark-10min

 

 

 

 

 

 

 

dark, 15 minuti, sensore a -25°

dark-15min

 

 

 

 

 

 

 

 

Come potete vedere, il rumore è presente e sopratutto l’amplificatore di segnale..ci mostra la sua presenza con chiarezza, generando un amp-glow bello tosto.

Qui un paio di esposizioni, non calibrate, da 15 minuti in ha e OIII su M27, eseguite con un TEC110

ha

ha-15min

 

 

 

 

 

 

 

OIII

oiii-15min

 

 

 

 

 

 

 

 

Si nota come di segnale ce ne sia (d’altronde la Q.E. non mente), ma l’amp-glow ed il rumore sono ben presenti. Cosa succede se calibriamo i frame?

 

ha, stack dei frame calibrati

ha-calibrato-stack

 

 

 

 

 

 

 

OIII, stack dei frame calibrati

oiii-calibrato-stack

 

 

 

 

 

 

 

 

Potete notare come lo stack dei frame calibrati, con dark e bias, restituisca un light frame proprio ben lavorabile, pulito e ricco di segnale.

Ho affidato il file grezzi agli amici Marco Favro, Edoardo Luca Radice, Riccardo Crescimbeni, Massimiliano Zulian, etc, e….ecco il risultato, ottenuto con pixinsight

img_9004 img_9006 img_9007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il terzo canale del colore è stato ottenuto sinteticamente dall’ ha e dall’OIII, le rese cromatiche differenti sono proprio per via della differente interpretazione nell’elaborazione.

Qui  potete scaricare un file zip con dentro i fit delle immagini postate nell’articolo.

Come potete vedere è possibile ottenere delle ottime immagini, trattando i frame esattamente come si fa per le classiche CCD, inoltre la ASI 178 MMC offre una Q.E. molto elevata, simile a quella dei sensori CCD Sony di ultima generazione, ma dal costo molto più elevato.

La mia conclusione è che..se il budget è basso, questa camera vi darà ugualmente grandi soddisfazioni!