L`animazione si auto-aggiorna ogni 300 secondi
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Sole-Mercurio , ultima immagine
Ultima immagine prima dell'arrivo delle nuvole. Grazie per averci seguito!
io
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telescopi_beginner_young
Tipici telescopi per giovani astrofili: a sinistra un versatile rifrattore da 80 mm su montatura equatoriale, a destra un più economico riflettore Newton su montatura altazimutale
12651314_1259548330738530_8157651378577561554_n
marte
luna
L’occultazione di Venere da parte della Luna ripresa il 18 giugno 2007 alle 17:54 del pomeriggio. Il filtro passa infrarosso da 700 nm ha aumentato in contrasto come se la foto fosse stata fatta di notte.
mercurio
Mercurio ripreso di giorno, quando è alto sull’orizzonte e con un filtro passa infrarosso: questo è l’unico metodo per ottenere immagini in alta risoluzione di questo elusivo pianeta.
maffei
Maffei 1, a sinistra, e Maffei 2, a destra, sono galassie impossibili da notare alle lunghezze d’onda visibili, ma nell’infrarosso appaiono magicamente dalle dense polveri della Via Lattea.
giove
Giove e i suoi satelliti, di giorno, grazie all’uso di un filtro passa infrarosso molto spinto, addirittura da 1000 nm (1 micron). Non serve spingere la banda così in là: risultati del genere si possono ottenere anche con filtri da 700-800 nm.
cometa
Incredibile ma vero: un filtro passa infrarosso diminuisce così tanto la luminosità del fondo cielo da rendere visibili persino brillanti comete a pochi gradi dal Sole. In questo caso stiamo osservando la cometa McNaught del 2007.
eq2_2b
orione
Orione ripreso con un obiettivo da 16 mm f2.8 dall’Australia su montatura EQ2 Astrofoto. 4 pose da 5 minuti.
magellano
La grande nube di Magellano ripresa con un obiettivo da 85 mm f1.2. 22 scatti da 2 minuti.
cavallo
Al limite delle potenzialità della montatura EQ2 Astrofoto: la nebulosa Testa di Cavallo ripresa con un rifrattore acromatico 80 mm F400 mm. 167 pose da 30 secondi.
selezione_stelle1
Selezioniamo le stelle, espandiamo e sfumiamo la selezione di un pixel
sposta_stelle2
Applichiamo il filtro "Sposta" lungo la direzione perpendicolare all'allungamento
confronto_stelle3
Combiniamo i livelli con il metodo "Schiarisci" e uniamoli: le stelle ora sono molto più rotonde di prima!
confronto_stelle2
sole_Sbagliato_finale
Tipica fotografia solare scattata con una camera a colori (scatto singolo di un video). Dove sono finiti i dettagli del disco? E le protuberanze perché sono così deboli? E’ tutta una questione di corretta esposizione…
sole_Sbagliato_finale
Tipica fotografia solare scattata con una camera a colori (scatto singolo di un video). Dove sono finiti i dettagli del disco? E le protuberanze perché sono così deboli? E’ tutta una questione di corretta esposizione…
sole_giusto
Eccoli i dettagli che vedevamo anche all’oculare! Con le camere a colori bisogna concentrarci nell’ottenere la giusta luminosità per il canale verde, saturando il rosso. In questo modo vedremo apparire i dettagli sulla nostra immagine e in fase di elaborazione useremo solo il canale verde per estrapolare tutti i dettagli.
livello1
Il canale verde conteneva dettagli del disco, quello rosso le protuberanze. Possiamo prendere il meglio da entrambe le immagini senza sacrificare nulla. Copiamo l’immagine che era stata estratta dal canale rosso sopra quella che era stata estratta dal canale verde.
selezione
Dobbiamo selezionare tutto tranne il disco, comprendendo nella selezione anche le eventuali deboli protuberanze del nostro originario canale verde.
nuovo_livello_protuberanze
Un anello di fuoco attorno al Sole: sono comparse le protuberanze che erano tanto evidenti in quello che era il canale rosso della nostra foto.
curve_opacita
In questo caso ho impostato l’opacità del livello con le protuberanze al 53% e regolato le curve per far vedere bene le protuberanze più deboli ma senza creare un vistoso e brutto effetto di anello di fuoco attorno al Sole.
sole_copertina
gaussiano_Effetto
Effetto di un filtro gaussiano su un'immagine solare ottenuta con una camera a colori ed estratta dal canale verde. In questo modo si ridimensiona moltissimo l'effetto della griglia di filtri posta sopra il sensore.
tabella_50mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 50 mm di diametro (o un binocolo) sotto un cielo scuro.
tabella_150mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 150 mm di diametro sotto un cielo scuro.
tabella_250mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 250 mm di diametro sotto un cielo scuro.
andromeda_binodobson2
Confronto tra la resa di una fotografia a lunga esposizione ottenuta con un telescopio da 70 m di diametro, a sinistra, e la visione all'oculare di un telescopio binoculare da 60 cm di diametro. Al netto dei colori, tra osservazione e fotografia c'è una differenza di circa un fattore 10 a livello di diametro del telescopio.
binodobson2
Cosa aspettarsi dal proprio telescopio?
orione_confronto
Impietoso confronto tra la fotografia, a sinistra, e quello che invece vede l'occhio attraverso lo stesso strumento e il medesimo cielo. Le immagini sono alla stessa scala!
marte_giove
Marte, a sinistra, e Giove, a destra, visti attraverso uno strumento da 100 mm di diametro a circa 200 ingrandimenti. Con il progredire dell'esperienza si vedranno molti più dettagli di queste due, pessimistiche, simulazioni.
luna
A sinistra: tipico panorama lunare visibile già con strumenti da 80 mm di diametro a 100-150 ingrandimenti. A destra, lo stato dell'arte dell'osservazione lunare, grazie alla maestria di Giorgio Bonacorsi e un piccolo rifrattore da 80 mm di diametro. Riuscite a comprendere quanto conta l'esperienza?
confronto_orione_esperienza
Stesso strumento, stessa serata, stesso ingrandimento ma diversi osservatori, uno esperto e l'altro alla prima esperienza. Il modo migliore per migliorare non è comprare sempre nuovi e più potenti telescopi ma allenarsi sotto cieli scuri.
simulazione_risoluzione
Ingrandire un oggetto è come fare zoom su una fotografia: quando superiamo un certo ingrandimento l'immagine si sfoca e non ci restituisce più dettagli.
luna_ingrandimento
Ingrandire molto serve solo per Luna, pianeti e stelle doppie, ma occhio a non esagerare altrimenti si avrà l'effetto simile a quello della precedente fotografia.
iris_post_ts
Questa è una porzione dell'immagine grezza che dovrete elaborare.
iris_28x720_raw_gasparri_carpagnano
Elaborazione di: Ruggiero Carpagnano
davide_de_col
davide_de_col
Elaborazione di: Davide De Col
iris_demaria_
Elaborazione di: Paolo Demaria
iris_demaria_
Elaborazione di: Paolo Demaria
iris_28x720_raw_gasparri_gualdoni
Elaborazione di: Piermario Gualdoni
iris_28x720_raw_gasparri_deluca
iris_28x720_raw_gasparri_deluca
Elaborazione di: Domenico De Luca
iris_radice
Elaborazione di: Edoardo Luca Radice
iris_28x720_jpg-maximilian_iesse
Elaborazione di: Maximilian Iesse
iris_cortona
Elaborazione di: Rossano Cortona
Elaborazione di: Elisabetta Trebeschi
iris_gasparri_vaccaro
Elaborazione di: Alessio Vaccaro
Elaborazione di: Vincenzo Iodice
iris_mari
Elaborazione di: Cristian Mari
iris_boscolo
Elaborazione di: Marco Boscolo
iris_burali
Elaborazione di: Marco Burali
iris_luongo
Elaborazione di: Anna Luongo
iris_gasparri
iris_gasparri_centro
Elaborazione di: Daniele Gasparri
ce21064-ds
Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti
skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.
skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.
skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.
gsn1507eq3
Newton GSO da 150 mm su montatura EQ3 manuale: un ottimo inizio per il profondo cielo, con uno sguardo alla fotografia astronomica (non attraverso lo strumento!)
ce21064-ds
Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti
misura_maxim
Area di misurazione della luminosità media con MaxIm DL e rispettiva "Information Window".
linearity_moravian_g2-8300
Di primo acchitto il grafico sembra molto bello, ma l'occhio inganna...
linearity_moravian_g2-8300
Di primo acchitto il grafico sembra molto bello, ma l'occhio inganna...
gnumeric
In gnumeric, in pratica un clone gratis di Excel, possiamo fare tutti i calcoli che vogliamo. In questo caso ci serve un fit lineare e poi magari di visualizzare l'equazione della retta.
dati22
moravian_better_residual
Ora le cose sono più chiare e i dati non sono poi così ben disposti su una retta, che in questo caso dovrebbe essere parallela all'asse x!
linearita_tutti
Test di linearità per due sensori CCD. Questi i grafici degli ADU medi in funzione del tempo di esposizione. Ci dicono poco e potrebbero ingannare.
residui
Analisi dei residui: ora è fin troppo evidente quale sia il sensore migliore quanto a risposta lineare. Il Kaf 8300 presenta delle vere e proprie montagne russe!
linearity_moravian_g2-8300
dati_better
dati_better
moravian_better_residual
Risposta del sensore Kaf-8300
linearity_moravian_g2-8300
tablet_nomi
Ecco la configurazione con porte USB e alimentata da un power bank da 26 Ampere pronta per la serata di fotografia astronomica. Autonomia stimata: 40 ore
screenshot_20160902-033818
screenshot_20160902-033818
Uno screenshot direttamente dal Winpad W700 di MaxIm DL durante l'acquisizione e la guida sul finire di una serata di fotografica.
30408764_6026_1
Il tablet Windows Winpad W700: la soluzione più economica per gestire le nostre sessioni di fotografia astronomica
auroral_zones_l
Percentuale di notti in cui si vede l'aurora: né troppo a nord, né troppo a sud. In Islanda e nella parte settentrionale della Scandinavia l'aurora, anche minima, c'è sempre.
radiationbelts
Dinamica per la formazione delle aurore: alcune particelle cariche provenienti dal Sole riescono a penetrare il campo magnetico terrestre nei pressi dei poli e dallo scontro con le molecole d'aria si innescano le aurore.
venere_aurora_brighter_corrett
C'è davvero bisogno di descrivere a parole la bellezza dell'aurora?
img_8578-come-oggetto-avanzato-1-copia_web
Tempesta magnetica, con indice Kp pari a 7: il cielo si accende di colori in movimento.
lapponia_gasparri
Il magnifico deserto di ghiaccio della Lapponia.
correttp_gasparri
Una spettacolare aurora al tramonto, dal cortile di casa di un ospitale abitante di quelle fredde e spettacolari regioni.
aurora_gasparri1
Quando l'aurora fa sul serio diventa più luminosa delle stelle più brillanti, cancellandole letteralmente dal cielo.
venus_day
Venere di giorno si può rintracciare con facilità anche a occhio nudo, se sappiamo bene dove guardare. Riuscite a trovarlo in questa foto scattata con un cellulare?
venus_occultation_gasparri
Perché osservare e fotografare di giorno? Ecco un motivo: occultazione Luna-Venere del 16 giugno 2007 alle ore 15 locali. Se avessimo aspettato il calar del Sole ce la saremmo persa!
20150601_1832_gasp
Venere mostra molti dettagli, sia in visuale che, soprattutto, in fotografia. Il segreto? Osservare di giorno, quando il pianeta è alto nel cielo.
venus_20120116_1355_gasp
Venere mostra molti dettagli, sia in visuale che, soprattutto, in fotografia. Il segreto? Osservare di giorno, quando il pianeta è alto nel cielo.
20130617_1250_gasparri
Mercurio di giorno mostra tenui chiaroscuri che non vedremo mai al crepuscolo
marte_giorno
stelle_diurne
Le stelle si possono vedere anche di giorno! Ma è in fotografia che le cose migliorano e anche di molto
rayleigh
rayleigh_sunlight_scattering
La diffusione di Rayleigh in funzione della lunghezza d'onda spiega perché il cielo è azzurro e rappresenta un'interessante scappatoia per fare ottime fotografie diurne.
giove_confronto_filtri
All'aumentare della lunghezza d'onda diminuisce la luminosità del fondo cielo e i corpi celesti, come in questo caso Giove, emergono in modo sempre più netto.
satelliti_giove_giorno
mcnaught_gasparri
Riprese diurne estreme: la cometa McNaught del gennaio 2007 a 15 ° dal Sole e con una magnitudine di circa -7, ripresa con un telescopio da 25 cm diaframmato a 3 cm e filtro IR da 1000 nm. D'ora in poi non ci perderemo più un raro evento astronomico solo perché si verifica di giorno, alla faccia della legge di Murphy!
effetto_flat
I flat field eliminano tutti i gradienti di luce dovuti alla strumentazione usata. Non eliminano i gradienti presenti nel cielo ma cancellano polvere e vignettatura, e questa è un grandissimo aiuto per tutti i soggetti molto deboli.
effetto_flat2
Un flat ti salva la vita: quando gli oggetti sono deboli, il campo pieno di polvere e il telescoio vignetta che è una bellezza, solo un buon flat field può salvare la nostra serata e mostrarci dettagli sull'oggetto catturato che non credevamo possibili. A inistra una situazione in apparenza compromessa. A destra la stessa immagine dopo la correzione con un buon flat field. Una trasformazione del genere non sarebbe mai stata possibile a posteriori con nessun programma di elaborazione. Se pensate che una situazione del genere sia un'eccezione vi sbagliate. Anche se non ve ne accorgete, ogni immagine nasconde schifezze del genere che devono e possono essere corrette solo con un buon flat field.
flat_singolo_media
A sinistra un singolo frame di flat field ben eseguito. A destra la media di 35 singoli scatti. Soffriamo già molto per far uscire un minimo di segnale dai soggetti astronomici con ore e ore di posa, non roviniamo tutto con dei flat non buoni: mediamo molti scatti per non aggiungere rumore.
generatore-flat-field-164mm
Generatore di flat field d aporre di fronte l'obiettivo del telescopio e con luce regolabile in intensità
51pegasi_map
51 Pegasi b è un gigante gassoso molto caldo ed è il primo pianeta a essere stato scoperto attorno a una stella simile al Sole. Da lì è iniziato tutto: il nostro tour delle stelle con pianeti non può che iniziare da qui.
gliese_667
Gliese 667 è una stella che fa parte di un sistema triplo e ospita uno dei pianeti più simili alla Terra che conosciamo.
wolf1061
Wolf 1061: una stellina rossa di magnitudine 10 vicino all'ammasso globulare M107 che merita una visita per scoprire, e immaginare, un sistema planetario formato da tre pianeti, di cui uno potrebbe essere abitabile.
1024px-planets_under_a_red_sun
star_defocused_gasparri_1
Gli spettacolari colori delle Pleiadi, catturati con la tecnica descritta nel post attraverso un rifrattore da 106 mm e Canon 450D. Posa singola di circa 90 secondi.
star_defocused_gasparri_1
Gli spettacolari colori delle Pleiadi, catturati con la tecnica descritta nel post attraverso un rifrattore da 106 mm e Canon 450D. Posa singola di circa 90 secondi.
star_defocused_gasparri_2
Qualcuno riconosce il campo inquadrato? La scala è la stessa della fotografia delle Pleiadi, solo che in questo caso ci sono molti più colori: è un vero spettacolo!
testa_cavallo_30ottobre_newton25_26x720_web_2
master_dark
Un master dark frame ottenuto con una camera CCD ST-2000XCM, temperatura di -10°C e 720 secondi di esposizione.
master_bias
Un master bias ottenuto mediando 50 frame. Da notare il confronto con il master dark precedente. ebbene nascoste dai pixel caldi, anche in quello sono presenti le colonne di pixel caldi tipici del rumore dell'elettronica. Questa è la prova che un dark frame contiene anche l'informazione catturata dai bias e che i due set di calibrazione sono complementari.
master_flat_st-2000
Master flat field ottenuto facendo la media di 37 scatti da 5 secondi calibrati con master bias. I flat field devono essere sempre calibrati con i relativi dark o con i bias.
tabella_calibrazione
jupiter_20111017_2220_gasparri
orione1
L'inconfondibile forma di Orione, in basso a sinistra, domina i cieli invernali. L'intruso luminoso è Giove, che nel 2012, anno di scatto di questa foto, si trovava nei paraggi.
orione_bonacorsi
Un bellissimo disegno della nebulosa di Orione osservata da Giorgio Bonacorsi attraverso un telescopio Newton da 130 mm di diametro e 100 ingrandimenti, da un cielo molto scuro.
nightside_single
Luce cinerea? Sì, ma di Venere e non è riflessa!
venus_thermal_map_gasparri_all_images_date
Dettagli superficiali di Venere
winjupos_2009-2017_scheda_dofter
mineral_crominanza
I colori ci sono ma l'immagine è molto granulosa. Non importa, per questo abbiamo creato una versione di luminanza che coloreremo con questa.
mineral1
Le due versioni a confronto. A sinistra ci siamo concentrati solo sulla luminanza e sui dettagli. A destra solo sul colore. Ora dobbiamo unire al meglio le due informazioni.
mineral2
Sovrapponendo il file di crominanza a quello di luminanza e unendo con il metodo "colore" ecco che la magia è completa: una foto che mostra i dettagli e i veri colori della Luna!
20010722_0020_gasp
20010722_0020_gasp_small
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La Mineral Moon

Sole-Mercurio , ultima immagine
Ultima immagine prima dell'arrivo delle nuvole. Grazie per averci seguito!

telescopi_beginner_young
Tipici telescopi per giovani astrofili: a sinistra un versatile rifrattore da 80 mm su montatura equatoriale, a destra un più economico riflettore Newton su montatura altazimutale

luna
L’occultazione di Venere da parte della Luna ripresa il 18 giugno 2007 alle 17:54 del pomeriggio. Il filtro passa infrarosso da 700 nm ha aumentato in contrasto come se la foto fosse stata fatta di notte.

mercurio
Mercurio ripreso di giorno, quando è alto sull’orizzonte e con un filtro passa infrarosso: questo è l’unico metodo per ottenere immagini in alta risoluzione di questo elusivo pianeta.

maffei
Maffei 1, a sinistra, e Maffei 2, a destra, sono galassie impossibili da notare alle lunghezze d’onda visibili, ma nell’infrarosso appaiono magicamente dalle dense polveri della Via Lattea.

giove
Giove e i suoi satelliti, di giorno, grazie all’uso di un filtro passa infrarosso molto spinto, addirittura da 1000 nm (1 micron). Non serve spingere la banda così in là: risultati del genere si possono ottenere anche con filtri da 700-800 nm.

cometa
Incredibile ma vero: un filtro passa infrarosso diminuisce così tanto la luminosità del fondo cielo da rendere visibili persino brillanti comete a pochi gradi dal Sole. In questo caso stiamo osservando la cometa McNaught del 2007.

orione
Orione ripreso con un obiettivo da 16 mm f2.8 dall’Australia su montatura EQ2 Astrofoto. 4 pose da 5 minuti.

cavallo
Al limite delle potenzialità della montatura EQ2 Astrofoto: la nebulosa Testa di Cavallo ripresa con un rifrattore acromatico 80 mm F400 mm. 167 pose da 30 secondi.

confronto_stelle3
Combiniamo i livelli con il metodo "Schiarisci" e uniamoli: le stelle ora sono molto più rotonde di prima!

sole_Sbagliato_finale
Tipica fotografia solare scattata con una camera a colori (scatto singolo di un video). Dove sono finiti i dettagli del disco? E le protuberanze perché sono così deboli? E’ tutta una questione di corretta esposizione…

sole_Sbagliato_finale
Tipica fotografia solare scattata con una camera a colori (scatto singolo di un video). Dove sono finiti i dettagli del disco? E le protuberanze perché sono così deboli? E’ tutta una questione di corretta esposizione…

sole_giusto
Eccoli i dettagli che vedevamo anche all’oculare! Con le camere a colori bisogna concentrarci nell’ottenere la giusta luminosità per il canale verde, saturando il rosso. In questo modo vedremo apparire i dettagli sulla nostra immagine e in fase di elaborazione useremo solo il canale verde per estrapolare tutti i dettagli.

livello1
Il canale verde conteneva dettagli del disco, quello rosso le protuberanze. Possiamo prendere il meglio da entrambe le immagini senza sacrificare nulla. Copiamo l’immagine che era stata estratta dal canale rosso sopra quella che era stata estratta dal canale verde.

selezione
Dobbiamo selezionare tutto tranne il disco, comprendendo nella selezione anche le eventuali deboli protuberanze del nostro originario canale verde.

nuovo_livello_protuberanze
Un anello di fuoco attorno al Sole: sono comparse le protuberanze che erano tanto evidenti in quello che era il canale rosso della nostra foto.

curve_opacita
In questo caso ho impostato l’opacità del livello con le protuberanze al 53% e regolato le curve per far vedere bene le protuberanze più deboli ma senza creare un vistoso e brutto effetto di anello di fuoco attorno al Sole.

gaussiano_Effetto
Effetto di un filtro gaussiano su un'immagine solare ottenuta con una camera a colori ed estratta dal canale verde. In questo modo si ridimensiona moltissimo l'effetto della griglia di filtri posta sopra il sensore.

tabella_50mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 50 mm di diametro (o un binocolo) sotto un cielo scuro.

tabella_150mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 150 mm di diametro sotto un cielo scuro.

tabella_250mm_cielo_scuro
Qualche oggetto del profondo cielo osservato con un telescopio da 250 mm di diametro sotto un cielo scuro.

andromeda_binodobson2
Confronto tra la resa di una fotografia a lunga esposizione ottenuta con un telescopio da 70 m di diametro, a sinistra, e la visione all'oculare di un telescopio binoculare da 60 cm di diametro. Al netto dei colori, tra osservazione e fotografia c'è una differenza di circa un fattore 10 a livello di diametro del telescopio.

orione_confronto
Impietoso confronto tra la fotografia, a sinistra, e quello che invece vede l'occhio attraverso lo stesso strumento e il medesimo cielo. Le immagini sono alla stessa scala!

marte_giove
Marte, a sinistra, e Giove, a destra, visti attraverso uno strumento da 100 mm di diametro a circa 200 ingrandimenti. Con il progredire dell'esperienza si vedranno molti più dettagli di queste due, pessimistiche, simulazioni.

luna
A sinistra: tipico panorama lunare visibile già con strumenti da 80 mm di diametro a 100-150 ingrandimenti. A destra, lo stato dell'arte dell'osservazione lunare, grazie alla maestria di Giorgio Bonacorsi e un piccolo rifrattore da 80 mm di diametro. Riuscite a comprendere quanto conta l'esperienza?

confronto_orione_esperienza
Stesso strumento, stessa serata, stesso ingrandimento ma diversi osservatori, uno esperto e l'altro alla prima esperienza. Il modo migliore per migliorare non è comprare sempre nuovi e più potenti telescopi ma allenarsi sotto cieli scuri.

simulazione_risoluzione
Ingrandire un oggetto è come fare zoom su una fotografia: quando superiamo un certo ingrandimento l'immagine si sfoca e non ci restituisce più dettagli.

luna_ingrandimento
Ingrandire molto serve solo per Luna, pianeti e stelle doppie, ma occhio a non esagerare altrimenti si avrà l'effetto simile a quello della precedente fotografia.

ce21064-ds
Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti

skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.

skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.

skdob8p
Un dobson da 200 mm è la scelta migliore per spazzolare nebulose, galassie e ammassi, a patto di avere un cielo buio.

gsn1507eq3
Newton GSO da 150 mm su montatura EQ3 manuale: un ottimo inizio per il profondo cielo, con uno sguardo alla fotografia astronomica (non attraverso lo strumento!)

ce21064-ds
Un rifrattore acromatico da 90 mm su una piccola montatura equatoriale: un ottimo inizio per Luna e pianeti

misura_maxim
Area di misurazione della luminosità media con MaxIm DL e rispettiva "Information Window".

gnumeric
In gnumeric, in pratica un clone gratis di Excel, possiamo fare tutti i calcoli che vogliamo. In questo caso ci serve un fit lineare e poi magari di visualizzare l'equazione della retta.

moravian_better_residual
Ora le cose sono più chiare e i dati non sono poi così ben disposti su una retta, che in questo caso dovrebbe essere parallela all'asse x!

linearita_tutti
Test di linearità per due sensori CCD. Questi i grafici degli ADU medi in funzione del tempo di esposizione. Ci dicono poco e potrebbero ingannare.

residui
Analisi dei residui: ora è fin troppo evidente quale sia il sensore migliore quanto a risposta lineare. Il Kaf 8300 presenta delle vere e proprie montagne russe!

tablet_nomi
Ecco la configurazione con porte USB e alimentata da un power bank da 26 Ampere pronta per la serata di fotografia astronomica. Autonomia stimata: 40 ore

screenshot_20160902-033818
Uno screenshot direttamente dal Winpad W700 di MaxIm DL durante l'acquisizione e la guida sul finire di una serata di fotografica.

30408764_6026_1
Il tablet Windows Winpad W700: la soluzione più economica per gestire le nostre sessioni di fotografia astronomica

auroral_zones_l
Percentuale di notti in cui si vede l'aurora: né troppo a nord, né troppo a sud. In Islanda e nella parte settentrionale della Scandinavia l'aurora, anche minima, c'è sempre.

radiationbelts
Dinamica per la formazione delle aurore: alcune particelle cariche provenienti dal Sole riescono a penetrare il campo magnetico terrestre nei pressi dei poli e dallo scontro con le molecole d'aria si innescano le aurore.

img_8578-come-oggetto-avanzato-1-copia_web
Tempesta magnetica, con indice Kp pari a 7: il cielo si accende di colori in movimento.

correttp_gasparri
Una spettacolare aurora al tramonto, dal cortile di casa di un ospitale abitante di quelle fredde e spettacolari regioni.

aurora_gasparri1
Quando l'aurora fa sul serio diventa più luminosa delle stelle più brillanti, cancellandole letteralmente dal cielo.

venus_day
Venere di giorno si può rintracciare con facilità anche a occhio nudo, se sappiamo bene dove guardare. Riuscite a trovarlo in questa foto scattata con un cellulare?

venus_occultation_gasparri
Perché osservare e fotografare di giorno? Ecco un motivo: occultazione Luna-Venere del 16 giugno 2007 alle ore 15 locali. Se avessimo aspettato il calar del Sole ce la saremmo persa!

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Venere mostra molti dettagli, sia in visuale che, soprattutto, in fotografia. Il segreto? Osservare di giorno, quando il pianeta è alto nel cielo.

venus_20120116_1355_gasp
Venere mostra molti dettagli, sia in visuale che, soprattutto, in fotografia. Il segreto? Osservare di giorno, quando il pianeta è alto nel cielo.

stelle_diurne
Le stelle si possono vedere anche di giorno! Ma è in fotografia che le cose migliorano e anche di molto

rayleigh_sunlight_scattering
La diffusione di Rayleigh in funzione della lunghezza d'onda spiega perché il cielo è azzurro e rappresenta un'interessante scappatoia per fare ottime fotografie diurne.

giove_confronto_filtri
All'aumentare della lunghezza d'onda diminuisce la luminosità del fondo cielo e i corpi celesti, come in questo caso Giove, emergono in modo sempre più netto.

mcnaught_gasparri
Riprese diurne estreme: la cometa McNaught del gennaio 2007 a 15 ° dal Sole e con una magnitudine di circa -7, ripresa con un telescopio da 25 cm diaframmato a 3 cm e filtro IR da 1000 nm. D'ora in poi non ci perderemo più un raro evento astronomico solo perché si verifica di giorno, alla faccia della legge di Murphy!

effetto_flat
I flat field eliminano tutti i gradienti di luce dovuti alla strumentazione usata. Non eliminano i gradienti presenti nel cielo ma cancellano polvere e vignettatura, e questa è un grandissimo aiuto per tutti i soggetti molto deboli.

effetto_flat2
Un flat ti salva la vita: quando gli oggetti sono deboli, il campo pieno di polvere e il telescoio vignetta che è una bellezza, solo un buon flat field può salvare la nostra serata e mostrarci dettagli sull'oggetto catturato che non credevamo possibili. A inistra una situazione in apparenza compromessa. A destra la stessa immagine dopo la correzione con un buon flat field. Una trasformazione del genere non sarebbe mai stata possibile a posteriori con nessun programma di elaborazione. Se pensate che una situazione del genere sia un'eccezione vi sbagliate. Anche se non ve ne accorgete, ogni immagine nasconde schifezze del genere che devono e possono essere corrette solo con un buon flat field.

flat_singolo_media
A sinistra un singolo frame di flat field ben eseguito. A destra la media di 35 singoli scatti. Soffriamo già molto per far uscire un minimo di segnale dai soggetti astronomici con ore e ore di posa, non roviniamo tutto con dei flat non buoni: mediamo molti scatti per non aggiungere rumore.

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Generatore di flat field d aporre di fronte l'obiettivo del telescopio e con luce regolabile in intensità

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51 Pegasi b è un gigante gassoso molto caldo ed è il primo pianeta a essere stato scoperto attorno a una stella simile al Sole. Da lì è iniziato tutto: il nostro tour delle stelle con pianeti non può che iniziare da qui.

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Gliese 667 è una stella che fa parte di un sistema triplo e ospita uno dei pianeti più simili alla Terra che conosciamo.

wolf1061
Wolf 1061: una stellina rossa di magnitudine 10 vicino all'ammasso globulare M107 che merita una visita per scoprire, e immaginare, un sistema planetario formato da tre pianeti, di cui uno potrebbe essere abitabile.

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Gli spettacolari colori delle Pleiadi, catturati con la tecnica descritta nel post attraverso un rifrattore da 106 mm e Canon 450D. Posa singola di circa 90 secondi.

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Gli spettacolari colori delle Pleiadi, catturati con la tecnica descritta nel post attraverso un rifrattore da 106 mm e Canon 450D. Posa singola di circa 90 secondi.

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Qualcuno riconosce il campo inquadrato? La scala è la stessa della fotografia delle Pleiadi, solo che in questo caso ci sono molti più colori: è un vero spettacolo!

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Un master dark frame ottenuto con una camera CCD ST-2000XCM, temperatura di -10°C e 720 secondi di esposizione.

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Un master bias ottenuto mediando 50 frame. Da notare il confronto con il master dark precedente. ebbene nascoste dai pixel caldi, anche in quello sono presenti le colonne di pixel caldi tipici del rumore dell'elettronica. Questa è la prova che un dark frame contiene anche l'informazione catturata dai bias e che i due set di calibrazione sono complementari.

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Master flat field ottenuto facendo la media di 37 scatti da 5 secondi calibrati con master bias. I flat field devono essere sempre calibrati con i relativi dark o con i bias.

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L'inconfondibile forma di Orione, in basso a sinistra, domina i cieli invernali. L'intruso luminoso è Giove, che nel 2012, anno di scatto di questa foto, si trovava nei paraggi.

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Un bellissimo disegno della nebulosa di Orione osservata da Giorgio Bonacorsi attraverso un telescopio Newton da 130 mm di diametro e 100 ingrandimenti, da un cielo molto scuro.

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I colori ci sono ma l'immagine è molto granulosa. Non importa, per questo abbiamo creato una versione di luminanza che coloreremo con questa.

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Le due versioni a confronto. A sinistra ci siamo concentrati solo sulla luminanza e sui dettagli. A destra solo sul colore. Ora dobbiamo unire al meglio le due informazioni.
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